M. Cristina Marras
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Fine del podcast a fischio e trombetta?

È bello vedere che anche in Italia i podcaster cominciano ad usare l'elemento sonico non come una semplice ribattitura del parlato, ma come elemento strutturale di drammaturgia.


Non ho mai nascosto la mia insofferenza verso i podcast che io chiamo a fischio e trombetta, dove non solo ogni volta che viene pronunciato un oggetto ci si sente in obbligo di far sentire il rumore dell'oggetto - "E squillò il telefono" DRIIIN! - ma si infilano fischi e trombette ad ogni piè sospinto.


Io ci ho provato ad ascoltare i podcast che i miei amici mi assicuravano essere fantastici e veramente diversi, come Morgana, che prendo ad esempio semplicemente perché almeno sei amiche/amici me l'hanno indicato come il loro podcast preferito e mi hanno consigliato caldamente di ascoltarlo. A Morgana ho dato tre possibilità, perché dopo averlo ascoltato la prima volta ho pensato che magari avevo beccato l'episodio sbagliato. E niente, non solo fischi e trombette ma lettura tipo Viva Voce(1), come se il testo del podcast potesse esser preso di peso dalle pagine di un libro anziché essere nato come un elemento della drammaturgia.


Per imparare a scrivere bisogna anzi tutto leggere, leggere, leggere, allo stesso modo, per fare podcast coinvolgenti bisogna ascoltare, ascoltare, ascoltare. E ancora meglio se si ascoltano i migliori. Questo naturalmente crea qualche problema quando la stragrande maggioranza dei migliori podcast è in lingua inglese, e il motivo per cui sono i più bravi è semplicemente perché hanno iniziato prima e la produzione in lingua inglese è vastissima, io stessa faccio podcast in inglese per raggiungere più utenti.


In Italia vorrei assistere alla crescita di un pubblico discernente ed esigente, un pubblico che sappia distinguere fischi e trombette dai podcast nati da una scrittura scenica (podcastica?) che dà uguale importanza a testo scritto, ambiente sonoro e recitazione, podcast che non nascono da testi scritti come si scrivesse un libro, ma dove gli elementi contribuiscono a creare la bellissima illusione che ci fa dimenticare che stiamo ascoltando una persona che legge davanti ad un microfono, e ci fa sentire proprio lì, in mezzo all'azione.


Questo fine settimana mi sono ascoltata tutti gli episodi di Sbagliata, un podcast sulla falsariga della serie TV Fleabag, e il fatto che mi sia ascoltata tutti gli episodi disponibili fa già capire che non mi sia dispiaciuto (2). Mi ha fatto sorridere leggere i commenti di chi parla di "questo nuovo modello di podcast" - credo si riferiscano al fatto che la sceneggiatura non prevede una voce narrante ma che ci si aspetta che chi ascolta faccia delle connessioni, proprio come non solo avviene, ma ci si aspetta che sia nelle serie TV e nei romanzi: oggi non c'è più bisogno che l'autrice/l'autore ci dica che Mario sta andando al bar se vediamo/leggiamo che Mario sta ordinando da bere e sappiamo già che Mario frequenta i bar.


Ben vengano i podcast che ci costringono a lavorare per riempire gli spazi vuoti (3), e ben vengano anche i podcast che lasciano spazi che chi ascolta non riesce a riempire, rimanendo a bocca aperta (i miei preferiti!), e ben venga la generazione di gente che esce dallo studio di registrazione, perché la voce che ho quando salgo le scale non posso replicarla stando seduta davanti al microfono.


Concludo consigliando vivamente l'ascolto di uno dei pionieri del sound design dei podcast, Jonathan Mitchell, lui registra i suoni in presa diretta come per i film. Un genio. Ascoltatevi almeno un episodio di The Truth, non importa se non capite bene l'inglese, vi rendete conto comunque del tipo di approccio e del lavoro che c'è dietro (4).

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(1) Per carità, adoro Viva Voce ma lo ascolto come ascolto il podcast del The Newyorker dove si leggono racconti a voce alta.

(2) Mi riservo ad altra sede gli appunti critici su Sbagliata, che pure ci sono.

(3) Se non ce l'avete a casa, procuratevi una copia di Lector in Fabula di Umberto Eco.

(3) E visto che ci siete, ascoltatevi anche qualcosa di Kaitlin Prest (The Heart), per capire cosa si intende per intimità quando si parla di podcast. Esistono altri podcast oltre a Serial.

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