Ho iniziato a scrivere lo script per il mio progetto con una chiara idea: volevo raccogliere le voci di donne che parlavano del loro diverso atteggiamento sulla prevenzione e usare le stesse voci per creare una composizione corale fatta di suoni, voci, musica ed effetti sonori. Ecco, questo è quello che avevo in mente.
Ho provato a sentire le voci nella mia mente, e ho anche iniziato a scrivere pezzi di questi dialoghi immaginari, ma sulla pagina mi sono ritrovata una cosa diversa.
Le storie hanno questa incredibile abitudine, quella di appropriarsi della narrazione e di andare per conto loro. Insomma, la storia che sta prendendo forma è molto diversa da quello che avevo immaginato: meno astratta e allo stesso tempo personale e dolorosa.
All'inizio ho provato a fare resistenza, a forzare le mie idee sul foglio, ma questa storia non si è lasciata mettere da parte, ha spinto per venir fuori. E quando una storia è così insistente, bisogna lasciarle spazio.
Ora, dopo aver scritto circa quattro pagine (che corrispondono a meno di due minuti di produzione audio), mi sono fermata non posso andare avanti. Riprenderò dopo aver visitato la clinica per l'esame al seno. Perché se la storia mi ha portato in luoghi dove non avevo alcuna intenzione di andare, adesso tocca a me portare la storia esattamente dove io voglio che si svolga.
Ascolta adesso oppure leggi la quarta parte.